Ripartizione delle spese da parte dell'amministratore senza tabelle millesimali

Febbraio 3, 2023

Cosa accade quando il condominio non è dotato di tabelle millesimali e l’amministratore deve ripartire le spese?

L’esperienza è ricca di fantasie: da assemblee che deliberano riparti per quote uguali, ad amministratori che creano proprie tabelle.

La risposta viene fornita da Cass. 4259 del 21.02.2018 che afferma che non ha rilievo la mera mancanza formale delle tabelle millesimali, spettando semmai al giudice stabilire l'entità del contributo dovuto dal singolo condomino conformemente ai criteri di ripartizione derivanti dai valori delle singole quote di proprietà.

Quindi: la ripartizione delle spese condominiale deve essere necessariamente attuato nel rispetto dell’art 1123 c.c. che stabilisce che le spese necessarie alle manutenzioni, al godimento delle parti comuni, alla prestazione dei servizi sono ripartite trai condomini in proporzione al valore della proprietà di ciascuno (salvo diversa unanime convenzione). Qualora, poi, si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione all’uso che ciascuno può farne. Diversamente se l’edificio ha parti o impianti destinati a servire una sola sua parte, le spese sono a carico del gruppo di condomini che ne trae utilità.

Niente fantasie quindi; le spese possono essere ripartite trai condomini solo con i con criteri enunciati a meno che diversamente non lo preveda o l’accordo unanime delle parti o una norma derogativa.

Il ns condomino vessato quindi denuncerà al giudice la mancanza di tabelle millesimali chiedendo la rideterminazione della quota.

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