Secondo la Cassazione, i filmati della videosorveglianza condominiale possono essere una valida prova per la repressione dei reati commessi all’interno del condominio. Pertanto, ciascun condomino può chiedere all’amministratore i file con le registrazioni da presentare in un eventuale giudizio civile (per risarcimento) o penale
La nuova legge post riforma del condominio ha finalmente dettato le regole sull’aspetto videosorveglianza. La legge sancisce che per l’installazione di telecamere occorre un quorum di 50% + 1 dei presenti alla riunione e che costituisca almeno la metà del valore del condominio (valore espresso in millesimi, quindi almeno 500 millesimi) ed volendo entrare nel dettaglio, sono valide le deliberazioni approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell'edificio.
Secondo il Garante della Privacy, per far si che un sistema di videosorveglianza in condominio sia considerato lecito e rispondente alla tutela della privacy, è necessario rispettare le seguenti formalità: segnalare la presenza delle telecamere con appositi cartelli; avere l’approvazione della maggioranza dell’assemblea; posizionare le telecamere in modo da non riprendere e ledere spazi di terze persone; conservare le registrazioni per un periodo di tempo limitato, fino massimo a 7 giorni circa
Vediamo alcuni dettagli:
Secondo l'art. 1122 c.c., la videosorveglianza condominiale disposta dall’assemblea è legittima e deve rispettare i quorum di approvazione. Il condominio che installa un sistema di videosorveglianza senza attenersi alle regole può commettere il reato di interferenze illecite nella vita privata, punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni ed il risarcimento del danno morale cagionato alle persone abusivamente riprese². In ogni caso, il condominio che ha installato un impianto di videosorveglianza deve provvedere alla nomina di un responsabile della privacy
Si può installare immediatamente un sistema di videosorveglianza?
L'installazione di un sistema di videosorveglianza in condominio deve avvenire previa assemblea condominiale, con il consenso della maggioranza dei i 500 millesimi dei presenti. È indispensabile, inoltre, che le telecamere siano segnalate con appositi cartelli e che le registrazioni vengano conservate per un periodo limitato.
I dati registrati: chi li può vedere?
Il condomino può fare una richiesta di accesso ai dati registrati dalla videosorveglianza al responsabile della privacy nominato dal condominio. La richiesta deve essere fatta per iscritto e deve contenere l'indicazione dei dati identificativi del richiedente e la specificazione dei dati oggetto di richiesta. Il responsabile della privacy deve fornire una risposta entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta.
Il condominio che installa un sistema di videosorveglianza senza attenersi alle regole può commettere il reato di interferenze illecite nella vita privata, punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni ed il risarcimento del danno morale cagionato alle persone abusivamente riprese. In ogni caso, il condominio che ha installato un impianto di videosorveglianza deve provvedere alla nomina di un responsabile della privacy.